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La scelta del regime fiscale e contabile

Pubblicato da Dott. Enrico Gaviglia in Gestione Contabile · 13/11/2008 16:06:08

Dopo aver preso la decisione di avviare un'attività automoma, il neo imprenditore/professionista dovrà valutare quale sarà il regime contabile e fiscale più conveniente al suo caso. Tale scelta, anche se incide considerevolmete nella determinazione delle imposte da versare, viene spesso sottovalutata. Senza voler appesantire il lettore vagliando ogni variabile, passiamo brevemente in rassegna le principali tipologie di regimi contabili e fiscali adottabili, valutandone pro e contro:
1) Regime dei contribuenti minimi (imposta sostitutiva del 20%);
2) Regime per le nuove iniziative (imposta sostitutiva del 10% + IRAP);
3) Regime semplificato (Tassazione ordinaria IRPEF ed IRAP);

4) Regime ordinario (Tassazione ordinaria IRPEF/IRES ed IRAP).

E bene precisare fin d'ora che spesso il fisco reclamizza regimi "agevolati", portando a credere il contribuente che la convenienza sia rappresentata da una tassazione ridotta rispetto a quella ordinaria. In realtà, l'agevolazione risiede nella periodicità e numerosità di adempimenti contabili. Quindi, anche se può accadere che ad una convenienza di tipo gestionale se ne associ una fiscale, come vedremo di seguito, ciò non è sempre vero.



REGIME DEI CONTRIBUENTI MINIMI

Condizioni per l'accesso al regime
Possono accedere a tale regime, le persone fisiche (no società) residenti in Italia, con un fatturato inferiore ad € 30.000 e che
non:
- effettuino cessioni all'esportazione;
- abbiano dipendenti, collaboratori o associati in partecipazione;
- abbiano acquistato beni strumentali di valore complessivo superiore ad € 15.000.

Vantaggi
Fatture di vendita esenti da IVA
Può essere considerata una vera agevolazione solo quando la clientela è formata da privati che non avrebbero potuto detrarre l'IVA. Ipotizzando di prestare un servizio di € 100 soggetto ad IVA del 20%,  il consumatore finale pagherà € 100 e non € 120, ottenendo un risparmio di € 20;
Esenzione IRAP
E' un vantaggio nel caso di redditi superiori ad € 9.500 (soglia di esenzione IRAP), tenendo presente che i professionisti senza "autonoma organizzazione", sono in ogni caso esenti da IRAP;
Esenzione Studi di settore
Può effettivamente risultare vantaggioso nel caso di redditi inferiori alla media del settore di appartenenza. Infatti, poichè esenti, non occorrerà giustificare l'eventuale incongruenza.

Svantaggi
Il reddito viene colpito da un'imposta sostitutiva del 20% (senza il beneficio delle detrazioni di imposta), che diventa generalmente conveniente solo quando il reddito imponibile superi i 18.000 euro (sempre nei limiti di € 30.000 di fatturato) o si è già in possesso di altre forme di reddito.

Esempio
Ipotizziamo di essere un lavoratore autonomo residente a Milano, con un reddito imponibile pari ad € 10.000. Applicando l'imposta sostitutiva del 20%, il nostro debito sarebbe pari ad € 2.000.
Se avessimo optato per la tassazione ordinaria, le imposte a debito sarebbero state pari ad € 1.400 (IRPEF + Add. Reg. Lombardia) ed avremmo ottenuto un risparmio fiscale di € 600!

Nota del 08/01/2012: A partire dal 01/01/2012, tale regime è stato parzialmente modificato.
Leggi l'articolo "Il nuovo Regime dei Minimi e degli Ex-minimi" per conoscere le novità.


REGIME DELLE NUOVE INIZIATIVE PRODUTTIVE

Condizioni per l'accesso al regime
L'art. 13 della Legge n. 388 del 23 dicembre 2000 ha introdotto un regime fiscale agevolato per le nuove iniziative produttive, che prevede, durante i primi 3 anni di attività, il pagamento di un'imposta sostitutiva del 10% e una serie di semplificazioni contabili, a favore delle persone fisiche che intraprendono una
nuova attività di lavoro autonomo o di impresa, a patto che:
- il contribuente non abbia già esercitato, nei 3 anni precedenti, un'attività economica analoga;
- Il fatturato deve essere inferiore ad € 30.987,41.

Vantaggi
I professionisti emettono le fatture di vendita, senza applicare la ritenuta d'acconto;
Imposta sostitutiva all'IRPEF del 10%.

Svantaggi

L'imposta non può essere abbattuta da detrazioni;
Il regime diventa generalmente conveniente solo quando il reddito imponibile è superiore ad 8.000 euro (sempre nei limiti di € 30.987 di fatturato) o si è già in possesso di altre forme di reddito. A redditi inferiori, l'imposizione ordinaria sarà inferiore

Esempio
Ipotizziamo di essere un lavoratore autonomo residente a Milano, con un reddito imponibile pari ad € 10.000. Applicando l'imposta sostitutiva del 10%, il nostro debito sarebbe pari ad € 1.000. Se avessimo optato per la tassazione ordinaria, le imposte a debito sarebbero state pari ad € 1.400 (IRPEF + Add. Reg. Lombardia) ed avremmo ottenuto un aggravio fiscale di € 400!


Se il nostro reddito fosse stato pari ad € 7.000, mentre la tassazione ordinaria avrebbe determinato un debito di imposta pari ad € 617, nel caso di imposta sostitutiva il debito sarà pari ad € 700.
Occorre evidenziare che, parità di condizioni, all'aumentare delle detrazioni a cui si ha diritto (ad esempio per familiari a carico, spese sanitarie, mutui passivi, ecc.), sale anche il reddito corrispondente alla soglia di convenienza.


CONTABILITA' SEMPLIFICATA

La contabilità semplificata si applica, indipendentemente dall'attività svolta, alle imprese individuali e alle società di persone che, nell'anno precedente a quello in corso, e relativamente a tutte le attività esercitate, abbiano conseguito ricavi non superiori ai seguenti limiti:
. 309.874,14 euro, nel caso di attività di prestazione di servizi;
. 516.456,90 euro, negli altri casi.

La semplificazione, rispetto al regime ordinario, consiste nell'esonero dalla tenuta dei registri obbligatori ad eccezione dei:
. registri Iva (fatture emesse, corrispettivi e acquisti);
. registro beni ammortizzabili.
I registri Iva vanno però integrati, riportando i componenti positivi e negativi del reddito d'impresa non rilevanti ai fini dell'Iva (Si tratta, ad esempio, di spese per salari, interessi passivi, tasse di concessione governativa, ecc.), le annotazioni rilevanti ai fini della determinazione del reddito, cioè le rettifiche da apportare ai ricavi e ai costi in base al principio della competenza economica (ad esempio ratei e risconti, fatture da emettere e fatture da ricevere, ecc.), il valore delle rimanenze con indicazione sia delle quantità e dei valori per singole categorie di beni, sia dei criteri eseguiti per la valutazione.

Tassazione
Scaglioni  IRPEF con detrazioni d'imposta;
Reddito soggetto ad IRAP, nel caso di autonoma organizzazione;
Fatture soggette ad IVA, con liquidazione trimestrale (ovvero mensile, per opzione del contribuente).


CONTABILITA' ORDINARIA

Si tratta di un regime sempre obbligatorio per le società di capitali. Per le società di persone e le ditte individuali, la tenuta della contabilità ordinaria è obbligatoria solo se nel periodo di imposta precedente sono stati conseguiti ricavi superiori ai seguenti importi:
. 309.874,14 euro, nel caso di attività di prestazione di servizi;
. 516.456,90 euro, negli altri casi.

Al di sotto di tali limiti il regime ordinario è facoltativo. Adempimenti contabili
Le ditte individuali e le società di persone in contabilità ordinaria devono tenere i seguenti registri:
. libro giornale e libro degli inventari;
. registri Iva (registro delle fatture emesse, registro dei corrispettivi e registro degli acquisti);
. scritture ausiliarie (o conti di mastro);
. scritture di magazzino, solo nel caso di superamento di determinati limiti di ricavi e di valore di rimanenze finali;
. registro beni ammortizzabili (facoltativo, a condizione che le registrazioni siano effettuate sul libro giornale - nel termine di presentazione della dichiarazione dei redditi - o sul libro degli inventari).

Tassazione
Scaglioni  IRPEF con detrazioni d'imposta o  IRES per le società di Capitali;
Reddito soggetto ad IRAP, nel caso di autonoma organizzazione;
Fatture soggette ad IVA, con liquidazione trimestrale (o mensile, se il fatturato annuo è superiore agli importi sopra indicati).



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